domenica 12 agosto 2007

La citta’ di Arvaiheer


Capoluogo della regione di Uvurhangai, nella zona meridionale della Mongolia. Costruita sulla steppa desertica all’altezza di 1913 m. sul livello del mare, Arvaiheer è una cittadina tranquilla e ospitale. Nel centro ha una piazza, il palazzo di governo, un teatro, un ospedale e un mercato vivace e ben fornito. Oggi conta tre scuole elementari e superiori e una succursale dell’università’ statale di tecnologia.

La nostra comunità

Dal 19 settembre 2006 risiediamo ad Arvaiheer. Arrivando in questa citta’ eravamo consapevoli di non poter svolgere pubblicamente il nostro apostolato fino a quando il governo non ci avesse dato i permessi, ma abbiamo creduto che la presenza e la testimonianza erano fondamentali per aprire la strada dell'evangelizzazione. E così un passo alla volta ci siamo inseriti nella vita di questo piccolo centro, impostando i ritmi comunitari sulla preghiera, sullo studio della lingua, nel dialogo con la gente e il confronto tra noi, cercando di conoscere bene questa nuova realtà per poterne interpretare i bisogni e le speranze. All'esterno stiamo istaurando vincoli di stima e amicizia con le persone e continuando un dialogo ufficiale con le autorità, che ci ha permesso di seguire la realizzazione del progetto gher con la visita alle famiglie in esso coinvolte, spingendoci anche in villaggi lontani.

Attività

E' nata anche qualche altra collaborazione ad Arvaiheer, come il servizio presso l'asilo ristrutturato con l'aiuto della Caritas, o il sostegno a bambini diversamente abili, coinvolti in un progetto dei servizi sociali che abbiamo sostenuto lo scorso dicembre, o l'insegnamento dell'Inglese presso la biblioteca regionale, che - con il nostro sostegno finanziario - ha da poco allestito un centro per lo studio di lingue straniere. Niente di straordinario, solo piccoli segni di solidarietà che possono portarci ad un più stretto contatto con la gente e rinsaldare la fiducia dell'amministrazione locale nei nostri confronti.

La legge mongola sulla libertà religiosa

La costituzione mongola contempla la libertà religiosa, ma la "Legge sulle relazioni tra Stato e Monastero" (buddista e non) riserva un trattamento d’onore a Buddismo, Sciamanesimo e Islam, mentre riconosce la legalità d’altre forme religiose solo a certe condizioni, tra cui quella di non praticare proselitismo tra i cittadini mongoli. La preoccupazione di tutelare una popolazione di neanche tre milioni d’abitanti da forme aggressive d’indottrinamento religioso può essere accettabile, ma l'applicazione di simili principi si presta a manipolazioni e restrizioni, soprattutto da parte delle autorità locali a cui e' demandata l'attuazione degli accordi con le diverse rappresentanze religiose. Il confine tra genuina testimonianza e presunto proselitismo e’ piuttosto fluido, soprattutto se la classe politica dirigente al momento al potere in Mongolia risente ancora di un forte pregiudizio anti-religioso (eredità dei settanta anni di regime comunista), per cui a dispetto della grande apertura della gente l'attività' missionaria in queste terre deve confrontarsi spesso con lunghi iter burocratici e molta diplomazia.

Il permesso

Il 24 gennaio 2007 rimarrà certamente una data da ricordare, nella missione in Mongolia. In questo giorno, infatti, abbiamo ricevuto la tanto attesa notizia dell'ottenuto permesso per svolgere liberamente attività religiose nella regione di Uvurkhangai. L'assemblea regionale ha infatti deciso di accettare la nostra richiesta formale di stabilire una presenza ufficiale della Chiesa in questo territorio.
Al momento di consegnarci la delibera con cui veniamo autorizzati a svolgere le nostre attività religiose, il presidente dell'assemblea regionale ha voluto precisare che un simile permesso non è stato al momento ancora rilasciato a nessun altro ente religioso, sebbene siano presenti nella regione alcuni gruppi protestanti. Il presidente ha anche aggiunto la sua personale convinzione che quest’atto - che per la prima vede coinvolta non più una città, come nel caso di Ulaanbaatar, ma un'intera regione della Mongolia nei confronti della Chiesa Cattolica - rappresenti come un ponte ideale tra questa porzione di terra mongola e il Vaticano.

In continuità con il passato

Ci piace ricordare che fu proprio in queste terre che i missionari medievali inviati dal papa e dal re di Francia incontrarono i Khan di allora, portando messaggi di pace da un'Europa sconvolta dalle incursioni dell'esercito mongolo. Guglielmo di Rubruck fu uno dei pochi occidentali a raggiungere Kharkhorin, la capitale dell'impero mongolo oggi ridotta a villaggio a non molti chilometri da Arvaiheer. A dispetto della terribile fama che questi popoli si erano meritata in Europa, il frate francescano descrisse la corte del Gran Khan come un luogo di pacifica coesistenza di diverse religioni. E' quanto ci auguriamo si possa realizzare anche nella Mongolia di oggi, così bisognosa di un nuovo equilibrio interno e disposta ad aprirsi al Vangelo.

Guardando avanti

Ovviamente adesso ci aspettano importanti passi di discernimento in questo cammino missionario: alla fine di maggio del 2007 abbiamo acquistato un terreno in mezzo al distretto di ger in una zona chiamata Iagaan Tolgoit. Il distretto di ger forma come un grosso anello tutto intorno al centro della cittadina. Bisognerà definire in concreto le linee di promozione umana in cui offrire il nostro aiuto alla gente; andranno intensificati i rapporti di stima reciproca e dialogo con i monasteri buddisti presenti sul territorio. Tutto questo richiede - crediamo - un "di più" di preghiera, dialogo, confronto tra noi.
Alla protezione della Consolata e al nostro fondatore beato G. Allamano affidiamo i primi passi di questa nuova missione.

Membri della comunita': P. Giorgio


Padre Giorgio Marengo italiano. Arrivato in Mongolia nel luglio 2003. Responsabile del comitato della Liturgia e membro del consiglio pastorale della prefettura. Insieme a sr. Lucia lavorano nella preparazione dei lezionari della Messa in mongolo. In questo periodo, insegna inglese ad un gruppo di studenti nella biblioteca regionale.

Sr. Giovanna Maria


Suor Giovanna Maria Villa, italiana. Missionaria in Tanzania e Kenya. Arrivata in Mongolia nel luglio 2003. Membro della commissione finanziaria della prefettura. Attualmente collabora con l’insegnamento della lingua inglese.

Sr. Sandra


Suor Sandra Garay, argentina. E’ stata in missione nell’America del Nord. Arrivata in Mongolia nel Maggio 2004. Membro della commissione di giustizia e pace della prefettura. Attualmente insegna inglese ad un gruppo di studenti della biblioteca della regione.

Sr. Lucia


Suor Lucia Bortolomasi italiana. Arrivata in Mongolia nel luglio 2003. Membro della commissione liturgica. Adesso insegna nella scuola materna della città.